15 tumno, i Veneti nel tempio di Diomede sul Timavo, ovvero in Apono (Abano) nei Colli Eoganei. Idolatrico il veneto culto si confuse con quello degli Etruschi e poi dei Romani. Sembra che dall’ Asia portassero 1’ adorazione dei due principii rappresentati dai Dioscuri (1): e quello di Belen 0 Baal che troviamo anche tra i Kimri o Cimerii della Gal-lia (2) ; oltre ad altri Dei (3), avevano anche i Penati come 1 Frigi e 1’ oracolo di Gerione ad Abano, nelle cui terme furono trovate iscrizioni ad Iside come dea della natura (4). Sacra la selva Fetontea ai margini della laguna : sagrifìcavano un cavallo bianco a Diomede, eroe tracio famoso nelle favole per la sua barbarie e per la predi-lezione eh’ ei portava ai cavalli (5). Questo, non il greco, è a credersi venerassero i Veneti, che gran cura mettevano appunto nell’ allevamento di belle razze cavalline (6). Dell’ origine asiatica faceva pur testimonianza il vestire dei Veneti: tunica a maniche, larghi calzoni, tiara o pileo in capo (7). Le più antiche imagini trovate nella Venezia sono pileate e coi capelli corti all’ uso orientale (8) ; più tardi accettarono la toga romana, onde venne al paese il nome di Gallia togata. Giovenale ricorda nelle sue satire il duro cuculio veneto (9), abito grossolano per lo più da (1) Tra gli Sciti e gli Slavi col nome di Boy Dio buono e Czernobog Dio cattivo. (2) II. Martin, Hist. de Franco, t. I, p. 45. i.3) Y. Maffei, Verona illustrata. (4) Furlanetto, Lapidi padovane. (5) Filiasi II. 320. (6) A pud Graecos etiam fama puUorum Venetorum innotuit eoque nomine longo tempore Veneti claruerunt. Str. 1. 5. (7) Sygini in Asia Persicis vivunt modis, maxime vestitu, thiara, pileum, anaxirides, tunicae manucatae. Str. 1. 11. (8) I Veneti imitarono nella tunica e nei calzoni i Galli, come osserva Polibio, ma il pileo e i capelli corti sono propriamente asiatici. (9) Contentusque ille Veneto duroque cuculio. Sat. 8. Se ne conservò poi lungamente 1’ usanza nelle isole tra i Veneziani secondi, i cui nobili e plebei portavano il cappuccio. Gali. I, 340.