194 doge di tener d’occhio i Saraceni, i quali, contenti del fatto bottino, non si attentarono di spingersi più oltre verso le Lagune ed uscirono per allora dal golfo. Ma non tardarono a ritornarvi ed assalirono perfino Grado, che essendosi valorosamente difesa, il doge fu a tempo di mandare il figliuolo Giovanni a liberarla. I Saraceni indispettiti sfogarono la loro rabbia col mettere a sacco Comacchio, e Giovanni, tornato dalla spedizione, fu al padre associato al governo (1). L’ ostinazione però del doge Orso nel proteggere un abate Domenico Caloprino figlio di Leone (2), ch’ei volea assolutamente alzato al vescovato di Torcello, ad onta del-1’ opposizione del patriarca Pietro Marturio, che l’avea dichiarato, secondo i canoni ecclesiastici, non idoneo a quel posto (3), diede motivo a gravi controversie e dissapori anche col papa. La lotta s’impegnò per tal modo, che il patriarca alfine si vide costretto a fuggirsene nell’ Istria, donde poi si trasferì a Roma a papa Giovanni Vili. Questi citò innanzi a sè l’abate Domenico e i vescovi Pietro di E-quilio e Felice di Malamocco (4), ma non comparvero, onde furono scomunicati (5); mandò certo Delto vescovo e suo (lì Dandolo. (2) Dandolo. (3) Dominicus Abbas Altinatis monasterii qui olirti fuerat monachila sancii Illarii, et inde egressus prò imposito crìmine, veretro sibi abscisso. Sagorn. (4) Vianello. Nuova serie de’ vescovi di Malamocco e di Chioggia. (5) Fino dall’ 876 papa Giovanni Vili eccita il doge Orso, di cui loda la pietà, a mandare a Roma i vescovi veneziani, per trattare alla sua presenza la causa, e scomunica Pietro e Felice non venuti. Convoca un Concilio a Roma pel 13 feb. 877 ed esorta nuovamente il doge. Chiama a sè una terza volta Domenico vocatum electum e rimprovera Orso] della sua renitenza. Seguono varie epistole ai vescovi veneziani in data 1 die. 876. Mandai (Deltum) ut quatuor quae praecedunt epistolas Ve-netiam perferat, ibique in conspectu totius ecclesiae et populi legendas curet. Il 25 maggio 877 convocava il Concilio a Ravenna pel 24 giugno,