AGGIUNTE E RETTIFICAZIONI. Pag. 11. Nota 1. Urgetur quippeaquarummole et inprofundum agitur. Gravis terrae quamquam deductus in flumina et fossas inter Ravennam Altinumque passuum CXX.M tamenquia largius vomit Septem Maria dictus fecere. Plin. lib. III. » 12. Linea 5 della nota — pace cum Romanis facta, etc. » 16. Reor equidem multa nomina Graecos a Barbaris, eos praesertim qui sub Barbaris sunt, habuisse. Plato in Cratyl. » 19. Nota 2. Plangebant alii proceris tympana palmis. Catullo 63 (non 48). » 46. A Costantinopoli trovavasi veramente una Giudecca ed una Porta Giudecca. Vedi il docum. del 1090 con cui il doge Yital Faliero dona al monastero di S. Giorgio alcune sue proprietà in quella metropoli; l’altro, con cui Alessio imperatore concede ai Vene-ziani officinas ac tabernas alias quae a veteri hebraica scala ad Biglam sic dictam pertinent, e le osservazioni del Du Fresne a questo passo di AnnaComnena (m4»?iae Comnenae Alexiadem notae alla fine del volume del Cinnamo, Parigi 1670) nonché la sua pianta di Costantinopoli. Inoltre esiste un patto di Zanibek imperatore dei Tartari, che concede ai Veneziani alla Tana nella Crimea (1347) alcuni terreni posti juxta balneum Bedardini a Zudecha subtus dirimpetum versus montem (Codice Trevisaneo al Museo Correr). Tutto questo farebbe, a dir vero, propendere all’opinione, che nell’ isola Spinalunga esiste un sito destinato a dimora degli Ebrei o a scalo delle loro merci, donde poiil nome a poco a poco si distendesse per abitudine a tutta l’isola, a quei tempi ancora in gran parte paludosa, come si vede dalle copiose concessioni di terreno da asciugarsi nei secoli XIII e XIV.