L Vicissitudini deli’anno. , :, ,1 Il costume di queste belle congratulazioni di capo d’anno non è già come tant’ altri un moderno trovato : esso risale a tempi remoti assai e la storia ne attribuisce la prima istituzione, Dio gliel perdoni! a Tazio re dei Sabini (*). I moderni ne cambiaron soltanto alcune forme e lo trasferirono d’uno in altro mese, giacché l’anno propriamente parlando non lia in sè stesso nè principio nè fine, e tanto vale incominciarlo a gennaio come d’agosto. I Greci, intendiam degli antichi, i quali in tutte le cose sapevano così bene il fatto loro, lo chiamavano per questo, eniavtos, che significa ripetizione, rivolgimento in sè stesso, e lo simboleg* giarono per un serpente che si morde la coda. Presso gli antichi, alcuni popoli il principiarono di primavera, gli altri di estate o d’autunno. Gli antichi ebbero anzi anni a dovizia: nc avevano d’un mese, di tre, di quattro, di sei, di nove, di dieci, ed infine di dodici. I Greci (*) Vedi pag. \oi, voi. I.