316 Spagna, obbligavasi questa ad assegnare una provvisione alla regina Caterina, vedova del re di Navarra, spogliala del suo regno per la devozione mostrata ai Francesi; darebbe Francesco la figliuola primogenita in matrimonio a Carlo per terminare o piuttosto assopire la contesa riguardante i diritti di Napoli; lascerebbonsi due mesi di tempo a Massimiliano di aderirvi con obbligo di restituire ai Veneziani Verona verso il pagamento di certa somma di danaro. Si raccolse poi un congresso a Brusselles, ma le richieste degli ambasciatori di Cesare erano esorbitanti; volevano per la restituzione di Verona una somma eccessiva, e oltre a ciò il possesso di alcune terre che in addietro erano state di quella giurisdizione; volevano che per onor dell’impero Verona non si consegnasse ai Veneziani, ma nelle mani di Carlo, il quale dopo averla tenuta sei settimane, avrebbe a darla ai Francesi perchè ne disponessero a' piacimento. La cosa fu sì caldamente disputata, che già gli ambasciatoli cesarei erano per partirsi, quando alla notizia della pace seguita tra Francesco e gli Svizzeri il 29 novembre 1516, e che fu poi invariabilmente osservata, 1’ animo di Massimiliano cominciò a farsi più arrendevole e furono riprese le trattative, che vennero condotte a termine il 3 dicembre. Per esse convenivasi, che Verona fosse consegnata al re Cattolico come si è detto, ritirandone i Francesi e i Veneziani tutte le loro genti, nè potendo la città nel frattempo esser munita di nuove fortezze nè di vettovaglie dagl’ imperiali ; i soldati nel contado e nella città avessero da astenersi da ogni insulto; sì partissero egualmente i Tedeschi da tutto il territorio veronese fuorché da Roveredo e da Riva di Trento, promettendo il re di Francia di fare, come avvenne, che i Veneziani cedessero quei due luoghi a Massimiliano, il quale altresì riteiTebbe le terre acquistate nel Friuli ; pa-gherebbersi all’imperatore a rifacimento delle spese duecen-