456 dodici galee, quattro navi e quattro galeoni pagati per sei mesi ; darebbe compenso delle galee prese, rinunzierebbe, com’ erano già convenuti a Madrid, alla superiorità sulla Fiandra e l’Artois, non cbe alle ragioni su Tournai e Arras ; annullerebbe il processo di Borbone, con rintegrazione del suo onore e dei beni ai suoi successori ecc. ; obbligavasi finalmente il re di non più travagliarsi delle cose di Italia e di Germania o di favorirvi alcun principe in pregiudizio dell’ imperatore. Furono inclusi nel trattato il papa e il duca di Savoja, dichiarando accettarvisi anche i Veneziani, i Fiorentini e il duca di Ferrara, quando fra quattro mesi accomodessero le loro vertenze coll’ imperatore : dei Baroni e de’ fuorusciti di Napoli non fu fatta nemmeno menzione. Tale fu il vergognoso trattato di Cambrai, che l’ambasciatore fiorentino Carducci annunziava alla sua repubblica chiamandolo « empia ed inumana determinazione di questa Maestà (di Francia) e de’ suoi agenti, contra mille promissioni e giuramenti del non concludere cosa alcuna senza la partecipazione degli oratori, degli aderenti e dei collegati » (1) ; trattato a cui nessuna necessità spingeva il re di Francia, anzi la condizione delle cose dell’Imperatore era tale che avrebbe dovuto consigliarlo a soprassedere e attendere il favore degli avvenimenti. La Germania continuava ad essere agitata ed una guerra di religione pareva imminente. Un’ assemblea raccolta a Spira nel marzo 1529 allo scopo di tentar di pacificare il paese, almeno provvisoriamente, per unirne le forze contro i Turchi che dall’ Ungheria s’ avanzavano minacciosi, avea prodotto effetti contrarii, anzi dalla protesta che i riformati fecero contro le (1) Reumont, Della Diplomazìa italiana dal secolo XIII al XVI, Firenze 1857, p. 53.