‘279 Gritti a Blois (l) facesse conoscere al re quanto fossero tornate gradite e consolanti alla Repubblica le sue ottime disposizioni verso di essa, ma che base principale alla convenzione da stipularsi dovea essere la cessione di Cremona e Ghiaradadda, luoghi indispensabili alla sicurezza de’ propri confini, e già motivo di disgusto nella precedente alleanza. Era incaricato Antonio Giustinian di sottoscrivere i preliminari (2) pei quali stabilivasi sarebbe pace perpetua e confederazione tra Francia e Venezia contro tutti, nessuno eccettuato, neppure se vestito della suprema dignità (3), lasciando però luogo ad entrare in questa lega al papa Giulio II ; proteggendo gli amici, osteggiando i nemici; avrebbero i comuni sudditi libero il passo e il soggiorno ; non si tollererebbero corsari ; se disegnasse il re ricuperare il Milanese e la Repubblica le terre che possedeva prima della guerra, moverebbero insieme contro gli occu-patori, restituendo le cose com’ erano pel trattato del 1499, cioè avessero i Veneziani Cremona e le terre di qua del-1! Adda, Luigi XII il restante del ducato di Milano ; si libererebbero i prigionieri, sarebbero restituiti gli esuli in patria, restituirebbe la Repubblica le artiglierie trovate in Brescia di spettanza del re. E mentre così Venezia avvicinavasi a Francia, il papa faceva lega con Massimiliano dal quale otteneva promessa di non convocare altro concilio oltre al lateranense, di non dar soccorsi ad Alfonso duca di Ferrara, al cardinale Ippolito suo fratello e ai Bentivoglio di Bologna, ed egli dal canto suo prometteva di escludere i Veneziani da ogni trattato siccome ostinati nel non voler accettare la pace maneggiata da Sua Santità e da Cesare, e di perseguitarli col- (t) 18 Dio. 1512. (2) Ibid. (8) Etiam si suprema dignitate fulgerent.