12 ammetterebbe a sua richiesta anche il re di Francia per ia sua dignità e benevolenza sempre dimostrata verso la Repubblica e Lodovico (1). Difatti aveano i Veneziani fino dall’ anno precedente mandato anch’ essi ambasciatori Zaccaria Contarmi e Andrea Capello a Carlo Vili, a congratularsi dei felici eventi di quel re e confermare la buona amicizia. Il Contarmi (2), dopo aver descritto il suo arrivo a Milano e le buone accoglienze avute da Lodovico, la visita alla duchessa Isabella, lo splendido incontro che gli fecero i principali baroni di Francia al suo giungere a Parigi, narra dell’ udienza che ebbe dal re il 18 giugno : « averlo trovato, dice, in una sala come la metà di questo consiglio (del Senato ove leggeva la sua relazione) seduto da un capo sopra una sedia con una cortina dietro le spalle ed un capocielo over ombrella di veluto alessandrino, ricamata tutta de’ suoi gigli d’oro ; per il lungo della sala erano due banche, quella dalla banda destra era piena di baroni del sangue e quella dall’ altra banda era piena di prelati residenti in corte, i quali tutti sono del consiglio secreto di S. M. All’altro capo della sala era una banca deputata per le persone nòstre sopra la quale ei volle ad ogni modo che ci mettessimo ad esporgli 1’ ambasciata, nel qual luogo gli appresentammo la lettera di credenza e di poi il magnifico Francesco Capello gli disse quanto la V. Sublimità ne aveva dato in mandatis con (1) Hoc quoque aliud capitulis ipsius ligae addendum nob. vide-tur ; cum enim Ser. et christianissimus rex Francor. sit ejus digni-tatis et benivolenticte auctoritatis, quarti omnes norunt, cum quo ut scit praefata Exc. (Lodovico) pacis, unionis et intelligentiae vinculo conjuncti sumus, scimusque ipsarn Exc. ut superiori tempore nob. no-tificari fecit, similiter prefato Senno D. Regi colligatam et confedera-tam esse, reservare deliberavimus dictam unionem et intelligentiam nram cum eadem majestate credimusque hoc idem isturn Exc. statum esse facturum, pag, 156. Secreta, 18 marzo 1493. (2) Sua relazione cli’è la più antica pervenutaci. Al Museo Correr.