10 assassini che le infestavano. Concorsero le ambascerie di tutti i principi cristiani a prestargli obbedienza, e la Repubblica, scrivendone al suo ambasciatore Andrea Capello a Roma, colla solita adulazione che circonda chi giunge al potere, dicevalo adorno delle più belle virtù (1). Poco stette il nuovo papa ad inimicarsi con re Ferdinando a causa di certe terre dell’Anguillara e di Cerveteri che Virginio Orsini avea comperate da Franceschetto Cibo figlio del precedente papa, e che Alessandro diceva illegalmente acquistate perchè senza 1’ approvazione pontificia, mentre il re di Napoli sosteneva Virginio, molto convenendo quelle terre poste fra Roma, Viterbo e Civitavecchia (2) alle sue comunicazioni con Firenze, ove la sua amicizia con Piero de’ Medici sempre più si restringeva. Codesta amicizia e le manifeste tendenze di Alfonso duca di Calabria ad immischiarsi nelle cose di Lombardia (eccitato come vuoisi dalle querele della figlia Isabella maritata al duca Galeazzo, ch’ella vedeva dallo zio tenuto lontano dal potere, e forse anche da certe sue pretensioni su quel ducato derivanti da Alfonso suo avo già chiamato alla successione da Filippo Maria Visconti), davano non poca inquietudine a Lodovico, il quale mandava a Venezia il conte di Cajazzo per raffermare la buona intelligenza con quella Repubblica. Ad ispaventarlo vieppiù si aggiunse che il Cajazzo davagli da Rovigo partecipazione d’un segreto maneggio per levargli la signoria di Genova (3) ; scrivevagli come Ibletto dal Fiesco meditava torsi cose d’Italia. Istruzione agli ambasciatori Conte di Cajazzo, D. Giovanni Tottavilla, Galeazzo Visconti, e conte di Beigioioso con Angustino Calco secretano. Ibid. (1) Scriveva averne udito con piacere l’elezione, propter divinas vìrtutes et (lotes quibus ipsum insignitimi et ornatum conspicieba-mus, videbatur a divina providentia tatem pastore™ gregi, dominio et sacrosanctae romancie ecclesiae vicarium suam fuisse delectum et preordinatimi, 14 agosto. Secreta XXXIV, pag. 128. (2) Sismondi capitolo XCII. (3) 6 Genn. 1493 dispaccio nell’ Arch. di Milano.