24 di S. M. ed offrirebbegli tutte le sue forze in aiuto, domandando 1’ investitura del regno, che vorrebbe da lui riconoscere. E soggiungeva la lettera : sapere Lodovico dal-1’ orator suo di Francia, essere il re molto confortato dai suoi a questa impresa, principalmente per essere regno opportunissimo a far una spedizione contro i Turchi, alla quale S. M. pareva molto bene disposta ed inclinata. Chiudeva infine domandando che cosa avesse a rispondere al Peron quando a lui fosse venuto ; del resto soggiungeva essersi maneggiato da un pezzo col re de’ Romani per ottenere l’investitura del ducato di Milano, e che la cosa era già molto avanzata, quando venne sospesa a persuasione del re di Francia allora in guerra con Massimiliano, ma che ora aveane il consenso e che avrebbe messo tutto il suo impegno ad ottenerla. Fu risposto alla duchessa che la cosa era assai grave, e che bisognava prima di tutto darne comunicazione al papa, come capo della lega e della cristianità. Nel partire, la duchessa disse al doge che suo marito avea il governo del duca e i denari e le fortezze nelle sue mani, e potea disporre di tutto quello Stato a suo piacere. Bene avvedendosi però il doge come la principessa volea per tal modo indagare se la Repubblica fosse disposta a favorire la sua usurpazione, rispondeva per le generali (1). Sopraggiunto poi apposito oratore da Milano domandando di nuovo a nome di Lodo-vico, che cosa dovesse rispondere al Peron, gli fu detto tenesse modi non impegnativi, fin a che si fosse consultata la bisogna col papa (2). Mentre così la Repubblica procurava guadagnar tempo a decidersi, non lasciava di scrivere al re di Napoli, sollecitandolo più instantemente che mai alla pace col papa : (1) Cronaca Magno t. IV, presso Cicogna. (2) Secreta IO Giugno 1493, p. 170 e 178.