114 prigionieri di guerra con quanto avessero ; libero sarebbe ai militi lo andare e lo stare ovunque senza molestia ; sarebbero conservati i privilegi, le esenzioni, le grazie dei passati signori, ma annullate le concessioni © i doni fatti dal re di beni e terre nel Milanese : tutti i mercanti milanesi fossero ben trattati in Francia, come quelli di Lione, nè alcuna novità venisse fatta a quelli cbe colà si trovavano ; potessero i detti mercanti trarre di Francia argenti e ori senza garanzia ; tutt’ i beneficii ecclesiastici fossero conferiti dal Parlamento in seguito a Bolla Apostolica. La' duchessa, il figlio e le figlie potessero dimorare a Milano o andare ove loro piacesse ; se Sua Maestà (il cbe Dio allontani) venisse a morire senza figli maschi, non potrebbe lasciare Milano ad altri, ma avrebbe ad essere restituita a libertà ; se venisse mossa guerra a Milano, il re dovrebbe dare soccorsi e a sue spese difenderlo ; truppe francesi non potrebbero alloggiare in città e nel suo distretto a meno di dieci migliaia di distanza ; che il castello di Porta Zobia avesse ad essere adeguato al suolo, per non più edificarsi ; il Parlamento eleggesse un giuta incaricata della riforma degli statuti (1). Fu un momentaneo ridestarsi di sentimenti di libertà nei Milanesi, ma che non ebbe poi alcun effetto essendosi i nobili fatti incontro colle chiavi della città al Trivulzio il quale il 6 settembre entrava per Porta Ticinese accompagnato dal signor di Ligny e da dugento cavalli, fra le grida di Viva Trivulzio. Mandò fuori un ordine, nessuno uscisse dalla città od entrasse senza bollettino suo o del signor di Ligny ; andò al Duomo a fare sue orazioni e vi lasciò alcuni scudi di offerta. Si recò poi a Porta Romana (1) Ibid. pag. 947. Non si trovano in altri storici, nulla dicendone Giovio, Rosmini ecc,