62 impresa nessun italiano fuorché il conte Cajazzo con cinquanta cavalli... E siccome la Signoria potrebbe dir come al solito : dite a Lodovico per la pratica che l’ha delle cose francesi eèc. che ricordi lui quel che si ha a far, io son contento venir fuora e dir il sentimento mio prima eh’ io sia dimandato ; il qual è questo : che per unico e salutar rimedio si facesse che il re de’ Romani e quel di Spagna, eh’ io vi so dir certo s’intendono bene insieme, rompessero guerra in Franza, perchè tenete per fermo che quando il re di Franza avesse preso tutto il regno e restasse solo la città di Napoli, lascerebbe star ogni cosa per andar in Franza a difender il reame suo, che l’importa più. Ma acciò i detti re di Roma e Spagna non potessero dir che entrando in ballo fossero poi abbandonati, sarebbe che li promettessimo dar qualche danari acciò potessero mantener quella impresa, che al giudizio mio faria molto più per noi spender qualche danaro di là e lassar la rogna fra loro che tirar un altro foco a casa nostra. E credete, a dirlo con voi largamente, se i tedeschi veniranno in Italia saranno poco meglio dei francesi e dove che ora abbiam una febre, allora ne avremo due e a chi dicesse che noi due cioè quella Illustrissima Signoria ed io ci discoprissimo contra Francesi, rispondo che converressimo noi spender i nostri danari e far tutta la guerra ed altri se la rideriano ; sì che a me par molto meglio questo partito di farli far guerra in Franza che farla noi di qui ». Consigliava quindi la Repubblica volesse mandar nunzi secreti a quei due re, ma secretissima-mente. Poi disse : « intendo etiam, che per lettere di Napoli si ha che il re Alfonso avea fatto testamento e lasciato lo stato suo al figliuolo facendogli giurar fedeltà con molti termini che indussero il popolo a lacrimar dicendo eh’ ei voleva andar contra Francesi e che o riporteria vittoria o che il moriria prima che il ritornasse ». E questo mostrò