VII. Teatro di s. Benedetto. — Concerto di violoncello (*). Stiamone in guardia: le donne ci usurpano ora i nostri uffizii : non ha guari si vide su queste scene un poeta improvvisatore in gonnella, e mercoledì ne fece rimaner stupefatti su queste scene una sonatrice di violoncello, la signora Laudelia Rachele Minghelli, che diede due separati concerti fra un atto e l’altro della commedia, poiché i cantanti quella sera si riposavano. Ed è anche a dire che suona di gran maestria. Ella ha un tempo e una intonazione perfetti, e vale assai massimamente negli adagi. Il secondo sull’ aria della romanza del Tebaldo e Isolina piacque oltre modo, come piacquero le prime variazioni cosi per la franchezza dell’arco, come per la padronanza del manico del suo ¡strumento. La signora Minghelli non cava forse un gran partito di voce, ma oltre che questo può essere un difetto più dell’¡strumento, che della mano perita, ella suona di grazia e di maniera, ed ebbe non pochi applausi. (*) Gazzetta del 18 giugno i83a.