379 con Sebastiano Oabot figlio del famoso viaggiatore Giovanni (1). Avea il Cabot fatto proporre alla Signoria col mezzo di un Geronimo Raguseo certo suo disegno a vantaggio del commercio della Repubblica, e una lettera del Consiglio de’ Dieci del 27 settembre incaricava il Contarmi di procurarsi un colloquio con esso lui, e trovando il suo pensiero eseguibile, cercasse indurlo a recarsi a Venezia. Così fece il Contarmi, e mandatolo a chiamare, Cabot si mostrò alquanto sgomento, poi dall’ ambasciatore riassicurato, prese a dire (1) : « Io già parlai agli ambasciatori della Serenissima Signoria in Inghilterra per l’affezione ch’io ho alla mia patria, su queste terre nuovamente trovate, dalle quali io ho modo di dar gran utile a quella terra (di Venezia), ed ora di questo mi vien scritto come dovete saper ancora voi. Ma vi prego quanto so e posso che la cosa sia secreta perchè a me andrebbe la vita. » Risposegli il Contarini che si sapeva il tutto molto bene, e che il Raguseo era stato al tribunale degli eccellentiss. sig. Capi, dal qual magistrato secretissimo esso Contarini avea avuto avviso d’ogni cosa ed eragli stata inviata quella lettera. Non potendo però in quel momento seco lui intrattenersi poiché aveva alcuni gentiluomini a pranzo, gli diede convegno per la sera. Tornato il Cabot ad un’ora circa di notte si chiusero soli nella camera, e quegli disse (3): « Sig. Ambasciatore, per dirvi il tutto io nacqui a Venezia ma son nutrito in Inghilterra, poi venni al servizio di questo re cattolico di Spagna e dal re Ferdinando fui fatto capitano con provisione di cinquantamila maravedís, poi fui nominato primo piloto con provisione di altri cinquantamila maravedís ed un sussidio inoltre di an- (1) Vedi t. IV, pag. 453 di questa Storia. (2) Dispacci Gasparo Contarini 1521 a 1525 cod. MIX alla Marciana. (3) Questa sposizione fu alquanto ritoccata nella lingua.