3o legni minori, ed ivi fra i misteri! dell’ombre, e colle immagini ancora turbate dal sonno, io scorgeva per entro allegre ninfe in bizzarre vesti e sembianti, e fidi donzelli seguaci, e chi può tener mai dietro alle umane fantasie a due ore dopo la mezzanotte, e nel rapimento di sì soave spettacolo? L’aria intanto risonava d’intorno dei cari concenti della sinfonia della Didone, dell’aria della Barcaruola e, se il sonno non mi fe inganno alla memoria, d’ un altro pezzo dell’^rc-na Bolena, intanto che da lunge vi rispondevano l’eco del ducale palazzo, e se non dalle fronde, dalle gabbie almeno gli uccelli del vicinato, che al dolce invito allettati incominciavano anzi tempo i mattutini lor canti. £ tutto in me stesso raccolto, e, come D. Magnifico, senza trar nè meno il fiato, beveva avidamente cogli orecchi le soavi armonie e ne rendeva grazie in mio cuore alla fortuna e alla gentile brigata. Ma la barca, com’ era venuta troppo presto al fin se n’ è ita, e nella notturna sua corsa andò a consolar altre sponde e altri rivi, turbando soavemente nuovi sonni e solleticando forse qualche gioconda visione. La brigata aveva per forma il *uo quamquam, il suo presidente, e un ignoto ammiratore di riva in riva seguivala, gridando in mezzo agli applausi il suo nome. Bravo NNI Bravo NN! Che non può la magia d’un bel nome!