542 manchiamo di animo in conto alcuno e quanto più si avvicina il pericolo, tanto più cresce la voglia di difenderci e hieri nel Consiglio grande si fece deliberatione unitamente da tutti li citadini di non mancare in cosa alcuna per la difesa della libertà e ciascuno cittadino offerse quella quantità di danari che potea e ne fece scritta di sua mano, il che ancora s’ era fatto il giorno avanti nella pratica nuova e vecchia tanto che si farà in pochi giorni buona somma di dan ri volontariamente e questa mattina nel Consiglio delli Ottanta si è fatta deliberatione di ruinar li borghi che sono intorno la città e domani si metterà fuoco in tutti. Voi dovete pensare che danno sarà questo al Comune essendo in detti borghi inchiusi tanti edifici grandi come è s. Gallo, li Gesuati, Faenza e tanti altri palazzi e luoghi pii. Non di meno la voglia di mantenere la nostra libertà c’ induce a fare tale provisione e dovrà essere ormai chiaro a tutto il mondo che noi ci vogliamo difendere ad ogni modo, poiché non solamente noi lasciamo ardere tutto il paese nr—o da nemici ma lo ardiamo ancora noi stessi, non ci curando corromperne una parte per salvare il tutto. Et però vedendo cotesti Signori la n—ra obstinatione nel mantenere la n~ra libertà, non dovriano mancare di porgerci qualche ajuto, il che quando facessero al presente che siamo in necessità, si obbligherebbero in modo questa città che potriano sperare di averne sempre a disporre ad ogni loro piacere. Per le altre n—re havete potuto comprendere che noi desideriamo che ci servissero di quelle genti che hanno nello stato di Urbino ; questo medesimo ajuto desideriamo al presente, ma allora ci serviva a tenere li nemici, al presente ci servirà a recuperare Cortona et Arezzo et impedire le vettovaglie che vengono a’ nemici da quelle terre e nelle quali non havendo lasciato presidii non saria difficultà alcuna, maxime che li nemici si dovranno ancora allontanare venendo alla volta nr~"a o facendo altra impresa, che non sappiamo certo li loro disegni, et togliendo loro quella comodità di viveri si metteranno in tante difficultà che poco havremo a temere di loro. Però sarete con cotesti Signori et comunicando loro quanto di sopra è detto, vi sforzarete persuaderli a non ci mancare, et se hanno in animo a soccorrerci non ammettiano tempo in mezzo, ricordando loro che noi habbiamo li nemici presso a XII miglia. Noi mandiamo domane commissario in Casentino, Andreolo Tali al quale si è dato commissione che faccia in quella