bellina, ed eravi spedito provveditore Gian Francesco Sa-gredo (1). E più oltre progredendo, la Repubblica rimettevasi in possesso anche degli antichi privilegi ecclesiastici perduti al tempo di Giulio II. Ricordava il Senato (2), come « li sapientissimi progenitori solevano nominare i vescovi delle cittadi e terre nostre nel Senato nostro e poi ricercar dalli sommi Pontefici la confermazione .... e questa laudabil consuetudine essere perseverata fino al tempo del Papa Giulio nel MDX, nel qual tempo per le avverse e maligne occorrenze lo stato nostro fu necessitato soccombere per le cause note a questo Consiglio, ma da quel tempo in qua tante essere state, e sono del continuo le ottime operazioni del stato nostro verso li Pontefici e precipue al presente per liborazion del quale e della Sede Apostolica già da tanto tempo si spende incredibile quantità di oro e si è per ¡spendere in futuro, che si può tener certissimo che se il pontefice fosse sui juris ne compiacerla di far la denominazion dei prelati come prima si faceva, e però per non perder al presente una tanto opportuna occasione, mostratane dal Signor Dio, essendo vacato nuovamente lo episcopio di Treviso per morte del reverendo Domino Bernardo de Rossi ... si passi alla nomina come prima ». E il partito fu accettato con 114 suffragi. Anche Firenze alla notizia della prigionia del pontefice rialzando il capo, cacciava i Medici e si costituiva di nuovo a governo popolare : della quale rivoluzione dava notizia l’oratore veneto Marco Foscari (3). « Oggi questa città (così egli scriveva da Firenze il 1B maggio 1527) per lo spazio di un’ ora è stata in tu- (1) 16 luglio Secreta. (2) 17 agosto Secreta, p. 68. (3) Sanuto XLY, p. 97.