44 svizzeri, seimila balestrièri delle interne provincie della Francia, ottomila fanti della Guascogna armati di fucile e di spade a doppio taglio, ed ottomila tra Svizzeri e tedeschi armati di picche e di alabarde (1). A queste, altre genti si aggi unsero, tanto che era bello esercito il quale vantava altresì buoni capitani come il duca di Yandome, il duca di Montpensier, Lodovico di Lignì, signore di Lucemburgo, Lodovico de la Tremouille ed altri, mentre il duca d’ Orleans, che fu poi Luigi XII, teneva il comando della flotta in Genova. Niuna l’esistenza trovò Carlo nel Piemonte, retto allora da Bianca di Monferrato pel fìgliuolino Carlo Giovanni Amadeo, ed il 9 di settembre entrò colle sue truppe in Asti ove fu tosto a complimentarlo Lodovico. Nè la Repubblica erasi astenuta di mandare il suo oratore ; il papa di ciò lagnavasi e di una vendita di frumento eh’ ei diceva fatta al re, i Veneziani invece pretendevano a Lodovico (2) : si scusavano colla necessità dell’ambasciata, d’aver fatto tutto il possibile per istornare il re dall’ impresa, dolersi che venissero male interpretati i loro sentimenti (3). Da Asti veniva nuovo oratore del re a Venezia, Filippo di Comines, signore d’Argenton, lo scrittore della storia dei regni di Lodovico XI e Carlo Vili, e diceva : che subito venuta S. M. in Italia e scontratasi col sig. Lodovico avea deliberato mandarlo oratore alla Signoria (4), e solo improvvisa malattia aver ritardato il suo arrivo ; ringraziava della buona accoglienza fatta l’anno scorso a monsignor di Citen, e delle materie con lui amichevolmente discusse, non che della commissione data al capitan generale che tutti i navigli e sudditi della cristianissima maestà fosti) Mémoires de Louis de la Trémouille. (2) Secreta 12 sett. p. 25. (3) 24 sett. p. 28. (4) Secreta 3 ottobre.