Capitolo Settimo. Nuove apparenze di guerra tra l’imperatore e il re di Francia. — La Repubblica sta con quest’ultimo. — Improvviso annunzio della perdita di Milano. — Progressi degl’imperiali. — Morte di Leone X e opinioni sul conto suo. — I signorotti di Romagna rialzano il capo. — Viene eletto papa Adriano VI fiammingo. — Sua indole e suoi costumi. — Battaglia della Bicocca. — I Francesi si ritirano di là dai monti. — Maneggi diplomatici della Repubblica con Carlo V. — Sollecitata alla pace anche da Enrico VIII, d’ Inghilterra. — Incontro di questo con Carlo. — Ingresso di Carlo V in Londra. — Trattato della Repubblica coll’imperatore. Ebbero appena i Veneziani notizia della lega conchiusa 1521. fra l’imperatore ed il papa e che erano tornati inutili tutti gli officii fatti per conservare la buona intelligenza di esso papa coi Francesi, parve loro non dover mancare all’ amicizia che con questi avevano e mandarono al re sollecitando la venuta di sue genti in Italia ; nel tempo stesso che ogni cura ponevano a ben fortificare i propri confini e fare tutti quei provvedimenti che all’ imminente uopo corrispondessero. Teodoro Trivulzio loro capitano generale partiva alla volta di Cremona, Andrea Gritti chiamato dal Lotrecco, recavasi a Milano ove era ricevuto con ogni dimostrazione d’onore e assisteva a tutt’ i consigli (1). Alla domanda che l’imperatore faceva del passo per le sue genti, rispondeva il Senato al suo ambasciatore (2) : molto dolergli de’ nuovi turbamenti d’Italia, ora specialmente che il Turco sempre più potente minacciava Belgrado e il re d’ Ungheria domandava soccorsi ; delle buone profferte di Cesare rendere le (1) Sanuto XXX 82. (2) G agosto 1521, Secreta.