maginazione, si trovarono colà un po’ male, e a disagio, e 1’ udienza ne rimase alquanto fredda e scoraggiata; il poeta nondimeno l’avvivò a quando a quando co’suoi facili versi, e con alcuni dilicati pensieri. Molti furono i temi tratti a sorte fra’quali si scelsero: il Genio poetico, decasillabi ; Beatrice che conduce Dante al monumento erettogli a Firenze, ottonarli; Perche i poeti son sempre poveri o quasi poveri? terzine; i Varti sistemi dei filosofi, settenarii ; la Morte di Ermengarda, settenarii con intercalare; Marin Faliero, terzine, e due sonetti a rime obbligate, la Pace e il Ringraziamento. In lutti il poeta non mostrò vena eguale, in tutti non fu egualmente soccorso dall’ estro. Nel genio poetico furono notati buoni quadernarii e se non nuovi, ben concetti, e ben vestiti pensieri. L’argomen to de’ poeti fu quasi delibato, non esaurito, e ad un principio mollo caldo e risentito tenne dietro una chiusa troppo subitana e fredda: quella che meglio si sostiene none sempre la propria causa. Dove il poeta riuscì senza contrasto migliore e conseguì bella lode fu nei varii sistemi dei filosofi eh’ci condì di molli sali, e di conveniente dottrina, e nel canto di Ermengarda,bello così per F intero concetto, come per le immagini affettuose e gentili, e la spontaneità del verso, ond’ era fiorito. Rimarrebbe a dir qualche cosa