2913 rupi, furono le sUe genti interamente rotte e poste in fuga, ed egli stesso preso da Gio. Vetturi clie lo mandò prigione a Venezia. Arrivatovi il 9 giugno 1514 colla fusta di Cherso scese dapprima alla casa del fratello di Gio. Vitturi ove desinò, poi fu condotto alla riva di palazzo ove attendevalo Nicolò Aurelio secretano del Consiglio de’ Dieci e il capitano di esso Consiglio, i quali lo introdussero nella camera nuova dei Signori di Notte per essere esaminato dai capi (1). Era giovane di trentadue anni, di bell’aspetto, vestito alla tedesca e d’indole fiera e leale. Invitato a recarsi sotto Marano ad intimarvi la resa (2), rispose : non voglio esser traditore dell’ imperatore ma avrete Marano fra quattro o cinque giorni perchè non hanno vittuarie, e se mi menerete sotto griderò che si tengano (3). Fu posto in Torricelle e vi rimase finché alle replicate istanze del papa, dell’ imperatore e del re di Francia fu liberato. A rialzare le speranze della Repubblica avvenne che la Francia, rinnovata per un altro anno la tregua con Ferdinando di Spagna, ottenuto dagli Svizzeri che si ritirassero dal suo suolo, conclusa pace il 7 agosto 1514 col re d’Inghilterra, trovavasi di nuovo libera e in caso di poter dare a Venezia efficaci soccorsi. Laonde s’ affrettò questa a mandare a congratularsene Pietro Pasqualigo in Francia e Francesco Donato in Inghilterra, al quale ammalatosi, fu surrogato Sebastiano Giu-stinian (4). Dovea esser loro primo ufficio rallegrarsi col re della pace conclusa e delle nozze eh’ egli, rimasto ve- (1) Sanuto Bìarìi, XVIII 213, 219. (2) Le operazioni militari sotto Marano furono descritte dallo stesso Girolamo Savorgnan che vi avea il comando, in una serie di lettere alla Signoria, stampate nella nuova serie dell’ Archivio Storico t. II, parte II e seg. (3) Arch. Storico ital. Storia del Barbaro nella Cron. Malipiero, pag. 1103. (4) Secreta XLVI 1.° sett., 1514, p. 79, 84,