mente e non è se non ben per la Signoria, e che vorrebbe mantenere con questa buona amicizia, però osservava : quella vostra tregua mi ha fatto spender molti danari, e che 1’ investitura di Milano gli costerebbe ben dugento mila ducati (1). Nè volle entrare in altri particolari, e quante volte l’oratore cercava tornare sull’ argomento, rimette-valo alla venuta del cardinale di Roano. Finalmente questi arrivò (2) ; l’oratore gli andò incontro a tre miglia e il cardinale gli fece buona ciera. Recatosi quindi la mattina dopo al re per ragionare della lega, quegli sempre sviava il discorso ; andò poi al cardinale, e questi gli disse che s’ era trattato d’ una lega contro i Turchi. E i capitoli? domandò 1’ oratore. — « Domine orator, rispose il Roano, avete ragione, andrò ora dal re e poi ve li mostrerò ». Tornò 1’ oratore il domani, ed il cardinale : « Fui, è vero, col re, ma si è discorso d’ altro ; voi volete vedere i capi-loli ? è giusto » e chiamò il secretario perchè li recasse. Allora toccava al secretarlo fare il difficile e mettere in campo obbiezioni, e che bisognava prima richiederne Sua Maestà, e così si andava di giorno in giorno protraendo. L’ oratore però ben penetrava tutta la faccenda e scrivevano a Venezia. Più copertamente ancora conducevasi il re di Spagna, il quale ora diceva non aver per anco ricevuto i capitoli, ora che si erano lasciati quattro mesi di tempo a ciascuno dei contraenti per nominare i propri amici, ora che erasi fatta lega contro i Turchi (8). Finalmente scriveva il Corner da Vagliadolid il 17 febbraio 1508 (1509) : « A questi giorni da poi partita questa Maestà da qui 1509. et andata ad Archos, l’illustrissimo gran capitano (il Clon-salvo) mandò da me un messer Antonio Spinola genovese, (1) Sanudo VII, p. 533. (•2) 15 Genn., 1509, p. 552. (3) Dispacci Corner. Cod. MCVII alla Marciana.