152 presto soccorso (1), e il Lascari tornato da quell’ ambasciata lesse in senato la sua relazione di quel paese e del sofi di Persia (2). Ma oltre alla conquista di S. Maura (3), e alla salvezza di Cipro dovuta ai savii provvedimenti di Nicolò Capello (4), null’altro fu fatto, anzi i Turchi penetrati nell’Ungheria vi commisero le solite devastazioni, finché furono respinti da Giovanni Corvino. Le proposte di pace del sultano trovarono buona accoglienza tanto dal re d’Ungheria quanto dalla Repubblica che incaricò delle trattative il suo bailo a Costantinopoli, Andrea Gritti, e scrisse a quel re per inviare d’accordo oratori al sultano (5), nel tempo stesso che dava mandato a Sebastiano Giustinian e Giovanni Badoer di trattare seco lui su questo proposito (6). La pace turca però era assai difficile a condursi a buon termine e il secretano Zaccaria de’ Freschi spedito a Costantinopoli trovò tanta esagerazione nelle domande del sultano, il quale da un canto era irritato della perdita di S. Maura, e ne chiedeva la restituzione, dall’altro avrebbe voluto concludere colla sola Repubblica, eh’ egli non si credette avere facoltà di firmare i proposti capitoli e fece ritorno a Venezia, Partito da Costantinopoli, col trattato già giurato dal sultano il 14 dicembre 1502 (7), accompa-gnavalo Alibei il quale fu onorevolmente accolto e riccamente donato a Venezia, avendo avuto oltre alle solite vesti, per decreto del senato, un dono di trecento zecchini, acciò avesse motivo di ricondursi ben contento al suo signore. Per partito preso in senato 4 maggio 1503 fu deli- (1) Secreta aprile 1501, pag. 130. (2) Nei Diarii Sanudo IV, p. 122. (3) 16 sett. 1502 lettera al capitano generale per 1’ acquisto di Santa Maura e che attenda ad assicurare i mari, Secr. XXXIX, p. 38. (4) Leggesene l’iscrizione in santa Maria della Salute. (5) Secr. 28 luglio 1502, p. 22 XXXIX. (6) Ibid. pag. 24, 13 sett. 1502. (7) Commemoriali XIX, p. 9.