245 parecchie cataste di legna alla bocca della caverna, e messovi il fuoco, fece tutti quegli infelici perire soffocati, poi de’loro tesori s’impadronì. Quando al campo francese fu udito il barbaro fatto, si levò un grido generale d’ orrore e di riprovazione, il cavalier Bajardo fece impiccare sul luogo stesso due di quelli che aveano acceso il fuoco, ma era troppo tardo e inutile compenso a tanta scelleraggine che lasciò per lungo tempo ancora negli animi degl’italiani dolore e raccapriccio. La fortuna continuava a favorire i Francesi che ornai quasi soli sostenevano la guerra, dacché i Tedeschi non ricevendo le paghe e sempre invano aspettando il ritorno di Massimiliano, si sbandarono e ritornarono momentaneamente alla patria. Cadde in potere del Chaumont, Legnago, s’impadronì poscia di Cittadella, Marostica, Bassano, Scala e Covolo (1) ; le truppe veneziane si ritiravano verso Padova (2), e seriamente provvedevasi alla difesa di Treviso (3). Yolgevansi i Veneziani con novelle istanze al papa perchè conducesse con vigore la guerra contro il duca di Ferrara (4), e sollecitavano la sua mediazione con Massimiliano incaricando delle relative pratiche un Costantino Areniti molto innanzi nella grazia imperiale (5). Anche dal re d’Ungheria domandavansi mille cavalli per la difesa del Friuli (6), nè lasciavasi di rinnovare premurosamente la domanda dei sussidii turchi (6). In mezzo a tante sciagure di guerra (8) la città nel- ; (l) maggio 1510. (2) 23 maggio, Secreta, p. 40. (3) 29 giugno, p. 64. (4) Secreta 5 e 7 giugno. (5) 25 maggio e 3 giugno. (6) 7 giugno, p. 5i. (7) 24 maggio, 3 luglio. (8) Dal gennaio all’ottobre 1509 si erano spesi 1,700,000 ducati, cioè zecchini. Sanuto 15 ottobre, t. IX.