184 masse in soccorso l’armata di re Ferdinando, la quale composta di venti galee e dieci navi si aggirava per quei mari (1). E vieppiù s’intorbidavano le cose in Dalmazia ove due casali dipendenti da Cattaro erano insorti, nè avendo conseguito dalla Repubblica di essere staccati da quella città e avere un Rettore proprio, si diedero ai Turchi (2). Ciò porse motivo a nuove complicazioni ; la stessa alleanza coi Francesi dava sospetto al sultano, cui vieppiù accendevano i Fiorentini per distrarre le forze della Signoria dalla difesa di Pisa. Per vedere possibilmente di mantenersi ancora in buoni termini colla Porta e nello stesso tempo indagare lo stato delle sue forze, vi fu mandato ambasciatore Antonio Zantani, avogadore (16 novembre 1499), e benché egli fosse benissimo accolto a Costantinopoli, era però a prevedersi che la guerra poco starebbe a manifestarsi. Laonde il 14 aprile di quell’ anno fu eletto capitano d’ armata Antonio Grimani, che tosto offerse di prestare sedi-cimila ducati in servigio della patria ; altri furono invitati a seguire il generoso esempio ; tuttavia uscito in mare, avendo chiesto se scontrandosi nella flotta turca, dovesse assalirla, non ebbe risposta (3) ; tanto temevasi quella guerra, che accadendo, se ne voleva lasciare tutta la malleveria al capitano. Non mancavasi però di fare quei maggiori provvedimenti che si potevano. E il 3 luglio scriveva il Senato ad Andrea Loredan provveditore a Corfù (4), usasse di vigilanza e attività a ben difendere e proteggere l’isola, e innanzi tutto confortasse e incoraggiasse tutti quei cittadini a stare di buon animo, ed a tenersi ben sicuri che la Repub- (1) Secreta 4 lug. 1492, p. 123. (2) Malip. 153 an. 1497. (8) Ibid., p. 166. (^Secreta 3 lug. 1499, p. 99.