58 per parlar largamente con questo re di Francia e dirgli quello sentiamo. Un giorno avuta notizia di molte crudeltà che egli e i suoi facevano senza alcun rispetto nè di Dio nè del mondo con violar luoghi sacri, femine e far ogni disonestà, io gli tlissi : Sire, per Dio voi non guarirete più per miracolo quelli che hanno mal di scrofola alla gola, perchè si dice che quando vien presentato alcun simile infermo a Y. M. bisogna che la si confessi e poi segnando la lo guarisce ; voi avete commesso e fatto commetter tanti mali in questa vostra venuta, che se vorrete confessarvi non troverete chi vi possi assolver e per conseguenza non siete più per far miracoli ». Il giorno dopo Lodovico fece sapere agli ambasciatori che il duca di Calabria avea domandato salvocondotto per un suo messo che volea mandare a Milano a condolersi seco della morte del duca Galeazzo, visitar la sorella e congratularsi dell’ assunzione di esso Lodovico. Questi sempre protestava delle sue buone disposizioni, delle quali non fidandosi pienamente la Repubblica, volgevasi altresì a Carlo scongiurandolo non proseguisse più oltre in danno della Chiesa, come avea fatto col prendere Acquapendente, Montefiascone ed altri luoghi ; che, se invece non badando a’ buoni consigli, proseguisse il suo cammino verso Roma, tanto Lodovico quanto la Repubblica sarebbero sciolti d’ogni patto. Ma erano vane parole, e già i Francesi sempre più avanzando, parecchi feudatari^ tra i quali i figli dello stesso Yirginio Orsini al soldo di Napoli, e il conte di Pitigliano stringevano particolari accordi col re, mentre il papa, con improvvisa deliberazione, faceva imprigionare in Roma il cardinale Ascanio Sforza fratello di Lodovico, vice-cancelliere* e Prospero Colonna come aderenti a Francia, e dava il passo ad Alfonso di entrare colle sue truppe in Roma.