280 le armi spirituali e temporali (1). Il papa infatti pubblicò contro di loro un monitorio. Ed il senato scriveva al suo oratore Francesco Foscari il 25 gennaio 1513 (2) : molto essere rimasto maravigliato e dolente di quella pubblicazione, inaspettata ed a giudizio suo aliena da ogni convenienza e ragione, e non meno dalla devozione e mente della Repubblica verso la Santità del Pontefice e la santa apostolica sede. Laonde stimava non aver questa operato se non per suggerimenti ed impulso altrui (alludendo forse al cardinale Grureense e ai mediatori spagnuoli e D. Pedro d’ Ur-rea) e perciò dovea l’ambasciatore procurare con ogni sforzo che non procedesse alla scomunica o all’ interdetto ma die se pur non potesse ritrarne il papa, supplicasse almeno di volergli dichiarare vivae vocis oráculo, che i Veneziani non avrebbero perciò a sottostare alle conseguenze di quel-1’ atto (3), che sarebbe tenuto secretissimo. Si ripigliarono ancora le trattative con Massimiliano sempre sulla base della restituzione integra delle terre, che la Repubblica riceverebbe a titolo d’investitura con relativo censo (4), e intanto prolungavansi a tutto marzo le tregue già concluse il 6 aprile 1512 (5), quando venne notizia della malattia del papa e poco dopo quella della sua morte succeduta nella notte del 21 febbraio, avvenimento che cambiar dovea 1’ aspetto delle cose e la prima conseguenza del quale fu il trattato d’alleanza tra Venezia e la Francia segnato il 23 marzo 1513 a Blois (6). (1) Sañudo Diarii 5 dio. 1512. (2) Secreta XLV, p. 94. (3) c Che saltem la sii contenta dichiarir a vui vive vocis oráculo, nui non sottozaser a le cominatorie de le censure et interdicto che sarà da nui tenuto secretissimo. » (4) 27 gennaio 1512213 Secreta XLV, 96. (5) Il trattato in Commemoriali XIX, p. 198. (6) Commemoriali XX, p. 4.