17S genti a Lione con voce di venirvi in persona (1), mentre la Repubblica altresì armerebbesi e farebbe specialmente provvedimenti nel Friuli. Eccitavala allora Lodovico ad una lega, ed essa rispondeva essere inutile, dappoiché ancora esisteva la precedente e il rinnovarla darebbe motivo sempre più di sospetti, e a sollecitare la venuta di Massimiliano (2) ; eccitavala egualmente Massimiliano e scusavasi col non dar motivo ad un’ alzata d’ armi per parte di Francia (B). Ma le cose s’intorbidavano di nuovo anche col Papa, per le nomine ai vescovati allora vacanti di Cremona e di Padova circa ai quali voleva Sua Santità derogare al costume antichissimo del senato di scegliere tra i candidati che poi presentava semplicemente alla conforma del pontefice (4) ; per le accuse che dava alla Repubblica di una lega colla Francia, colla quale egli allora viveva in non poca freddezza e quasi nemicizia, di aver ospitato Ermes Bentivoglio dopoché la Santa Sede s’ era insignorita della sua città di Bologna, di aver favorito nella resistenza il signor di Pesaro, invano cercando la Repubblica di giustificarsi e di placarlo, e ricordandogli còme aveale già promesso di non offenderne gli Stati (5). Crescevano dunque ognor più 1’ operosità diplomatica, l’invio di ambasciatori e di lettere, le istruzioni e i provvedimenti; ma già ogni sforzo per tener lontane le armi straniere e impedire un conflitto vedevasi tornar vauo e solo restava a' sapersi se Venezia avesse potuto mantenere la sua (1) Secreta 17 agosto, p. 175. (2) 6 ott., p. 187. (3) 21 nov. 150G e 9 feb. 1507, e 18 ag. (4) Secreta 22 aprile 1506. Circa l’episcopato di Cremona. «Immo essendo sta antiquissima consuetudine che in tutte le vacanzie del-1’ episcopato della principal cita nra, nui abiamo cum senato facta la nominazione da poi benignamente acceptata e confirmata dali sumi Pontefici, » p. 150 e cosi pure 26 gen. 1507 circa quello di Padova p. 213. (5) 26 genn. 1507, p. 213 Secreta.