179 neutralità (1). Sellecitavala sempre più Massimiliano ad unirsi con lui, proponevale i capitoli della sua lega (2), dicendo a 1507. Vincenzo Querini ambasciatore che il re di Francia veniva in Italia per soggiogar Genova, che aspirava al dominio di tutta Italia, che assalirebbe anche Venezia, che bisognava porvi riparo; pensasse poi la Repubblica che se la sua alleanza venisse rifiutata, e’ si sarebbe accordato con Francia ai suoi danni (3). Di Francia venivano notizie di grandi armamenti e dicevasi contro la Repubblica (4). Questa faceva il 27 marzo 1507 un iiltimo tentativo per salvare l’Italia dagli orrori della guerra mandando Francesco Corner ambasciatore in Ispagna (5) per trattare d’una lega tra essa Repubblica, il re cattolico ed il re cristianissimo con intenzione di farvi entrare anche Massimiliano e volgere poi le armi contro gli infedeli a beneficio ed aumento della cristiana religione. Ed invero il pensiero era ottimo, allontanando così dall’Italia tutte quelle armi che voleano farne lor preda. Se non che la politica sua conciliatrice aveala invece resa sospetta tanto a Francia quanto a Germania, e Paolo di Lichtenstein diceva all’ ambasciatore Querini (6), che bisognava bene che ella si decidesse alla lega coll’ imperatore, od almeno alla neutralità concedendogli però il passo, o ad assumere la nemicizia eterna con lui ; badasse bene, soggiungeva (7), a ciò che facesse fidandosi di Francia, nè potersi dare a credere che la Repubblica volesse esporsi ad una nemicizia perpetua col-l’imperio e perdere una così bella occasione di assicurare per sempre lo Stato suo, e veder l’Italia libera da tiranni (1) Secreta, XLI. (2) 3 marzo 1507 Dispacci Vincenzo ¡Querini Cod. DCCCLXXXIX. (3) 22 marzo ibid. (4) Sanudo Diarii VII, 12 marzo. (5) Secreta XLI. (6) Dispacci Querini 16 giugno 1507, Ood. DOCCCLXXXIX. (7) Ib., 18 giugno,