3i5 iicolo di gazzetta, il che nell’opinione di certi dottori è l’ultima gradazione del genere, e quasi il sinonimo di baia, d’inezia, di spazzaturai . . . Ed una volta m’è accaduto di andar da Madonna; e Madonna faceva veste a’suoi ricci con una mia gazzetta, e propriamente col-l’Appendice della Gazzetta, anzi coll’articolo teatrale dell’Appendice della Gazzetta. In quella, Madonna rimproverarmi, che non le avessi ancor fatto il suo articolo nel sfoglio3 ed io u-inilmente assicurarla che 1’articolo del sfoglio era non solo fatto, ma anche disfatto, poich’ella appunto il teneva come il misero Absirto diviso fra le corvine ciocche della sua capellatura. Ed ella darsi le man ne’capegli, non già per disperazione che la iucogliesse, ma sì per la curiosità, sciorsene, abbaruffarsene le trecce, a rac-corne le carte, e leggerle con la bella filatura, che gliele metteva in man la ventura; imperciocché eli’è una scoperta fatta tutta da inej che quando gli articoli son lodativi, rado o non mai cadono sotto gli occhi de’signori virtuosi o virtuose, e se niente niente son forti od amari, gli sanno per istinto a memoria anche prima che vengano in luce . . . ( Qui alcune righe del manoscritto non si possono leggere, son come cancellale dal tempo e solo si riesce a dicif-ar le