2? nalo : radunerebbesi questo e gli si farebbero conoscere le sue determinazioni. Ma passando alcuni giorni, il Peron insisteva per essere spacciato, vantava sempre 1’ amicizia del suo re per la Repubblica, diceva che parecchi s’ erano adoperati, ma invano, a sturbare sì bell’ accordo. Alfine giunto anche l’oratore di Milano che portava lettere commendatizie del Peron, fu questo chiamato, e dopo aver molto e con affettuose parole (1) ringraziato della buona amicizia, ricordando altresì l’antichissima devozione della Repubblica alla casa di Francia, prendevasi a rispondere circa ai chiesti consigli nella presente intrapresa : che troppo ben cono-scevasi la Maestà Sua essere sapientissima e piena d’ ogni pratica ed esperienza delle cose, onde parrebbe alla Signoria assumere troppo grande impegno col consigliarla. Quanto poi all’ aiuto e favore che nell’ intrapresa S. M. domandava, potere il re bene persuadersi ed essere certissimo, che per 1’ affezione e 1’ osservanza sempre portatagli, era la Repubblica desiderosa d’ogni bene, onore e prosperità sua, della quale darebbe in ogni evento indubbie pruove, tale però essere la condizione attuale rispetto al Turco, potentissimo nemico e sitibondo del sangue dei Cristiani, che necessario le si rendeva lo star cauta e riguardosa, e sebbene in apparenza in pace, le conveniva tener sempre buon presidio nelle sue terre che per lunghissimo spazio con esso Turco confinavano, e potente armata con dispendio oltre ogni dire grandissimo. Le quali cose erano di tale natura e rilevanza, come S. M. poteva da sè medesima considerare, che volevano esser bene e maturamente ponderate ; nulla di meno si tenesse pur sicuro che sempre ed in ogni caso la Repubblica sarebbe a rispettare ed esattamente tenere (1) 12 Luglio Secreta.