Ì39 tutta l’armata turca sarebbe stata rotta, g'ia com’era e fuggente, veduto l’incendio della nave grossa. Ma cominciò a mancare il cuore al capitano genera e no nio Grimani il quale non volle spiegare lo stendardo d oro ed essere -il primo ad investire, comandando invece a ban d’Armer e al Loredano di farsi avanti, poi quan o tre navi perivano nell’ incendio e tutta la ciuima &n ava addosso addosso, per gettarsi sulla flotta turca, nessuno ei capitani volle muoversi, e i Turchi poterono tianqui amen e ritirarsi al Zanchio(1). Il 20 d’agosto avvenne nuovo scontro essendo giunta anche 1’ armata francese di se 101 nav1’ ,ie ì galee, due fuste ed un brigantino tutti desiderosi i. mves ire e venire a qualche gran fatto, ma il capitan© non vo e e lasciò passar oltre la flotta nemica, poi mandati i. ue are ie incendiarie accompagnate da galee grosse per dai e uocoi i Turchi essendone stati avvertiti si avanzarono pei coni battere, e le galee si ritirarono lasciando loro in pieca e, barche incendiarie. Solo Paolo Calbo si mise colla sna nav« ad inseguirli : altri scontri e fatti separati avvenneio co con corso dei Francesi, ma non v’era un piano ben deteuninaio, non coraggio nè capacità nei capi, non disciplina ed o e dienza ne’ subalterni, onde molti esempi si ebbero di va or« individuale, ma nulla di decisivo, dal clie preso vieppiù co raggio, i Turchi si fecero assalitori. Era il 25 d agosto quando fu rinnovato il combattimento e già le cose pieg^® vano a vantaggio dell’ armata veneziana, quando pei la ìaan canza d’ordine e di disciplina, fu anclie questa \olta per^i duta la vittoria. Parecchie galee erano già stato prese Alvise Marcello, se gli altri legni avessero egualmente in- di ce!os'iV' <■ r!!tri"C°] * t8n° ìn luesto fatto il Grimani di codardia, .altri apparire 1-ZÌ Loi'edano tr°PPo amato dalle ciurme che al suo s^ rcolnr “ accolto con grandi feste; altri infine dissero non sua ia colpa, ma della d^obbedienza de’ Buoi. W