tare volontario ogni sera e a viso scoperto tante opinioni diverse, e il ciel pur volesse che il numero di queste tali opinioni crescesse fuor di misurai Io trovo però i mostacchi in perfetto accordo con la professione, e ad ogni modo se anche non ne vantaggerà la correzione o l’eleganza e la dottrina di certi articoli, mi sarò almeno messo, come si dice, i mostacchi, e la Gazzetta ne acquisterà maggior credito. Siccome poi, a basette, s’è fatto da un pezzo buon seguace di Marte anche quel tale G. A. P. che si vede sottoscritto talora nell’Appendice, e che ben potrei chiamare il mio aiutante di campo, e il proto Giacomo ha fatto pruova d’ essersi messi in certa occasione i mostacchi pur egli, non si può negare che la Gazzetta non debba averne una cert’aria marziale, tanto che potremmo benissimo intitolare i nostri articoli : Dal quartier generale della Gazzetta privilegiata. Se non che un tempo i mostacchi erano l’espressione della fierezza: or mutaron linguaggio e denotano piuttosto 1’ estro o l’ingegno, ed appunto per avere un ingegno, se non nel? la opinione di chi mi legge, almeno di quelli che mi guardano in volto, voglio avere i baili ancor io. E a che cosa di grazia si conosce ora un poeta, un pittore? Forse alle opere loro? Non tanto; li ravviserete piò sicuramente a’mo-