114 garbo ridere, piangere, bocclieggiar, cose le quali quantunque sì comunali e sì ovvie che natura le suggerisce ad ogni vivente, pure il saperle imitar sulla scena acquista un titolo di tanta gloria e soda grandezza? E le mie belle braccia, i candidissimi denti, e le spalle ed i piedi, tutte particolarità del mio talento, erano elle cose da mostrarsi per niente? Tutto sommato, seimila lire non eran soverchie. Che altro poi sono seimila lire, se non che un milione novantacinquemila franchi in trecento-sessantotto giorni di canto? Gozzi. Oh ineffabile potenza dei fefautti e degli elafà sopra le righe. Melchiorre, fanne un po’ tuoi ragguagli. Melchior Gioia. Un milione novantacinquemila franchi? La rendita netta della serenissima repubblica di Lubecca, più in favor di costei seicentomila fr. ossia in punto l’annua paga e l’annuo mantenimento di quattromillecinque-centosedici uomini di buona infanteria prussiana in tempo di pace, secondo il Meusel. Poffare Iddio ! La Todi. Oh chi è questo signore che sì mi fa i conti addosso? Legga legga un po’ il Ressi, Economia della specie umana: il diletto ha il suo valore rappresentativo, come tutte le altre cose traiGcabili della terra, e l’oro lo rap-