810 neziani a trattenere il re in Italia, rappresentandogli che sarebbe vergogna il suo partire prima che la Repubblica avesse riavute tutte le sue città, e ne verrebbe animo all’imperatore (1). Ma fu invano, e solo poterono ottenere che le genti del Lautrec e le veneziane, comandate da Teodoro Trivulzio succeduto al Gian Jacopo dopo la mala riuscita dell’ impresa di Brescia, tornassero all' assedio di questa città (2). 1516. Con tali successi di guerra e con non mai intralasciate pratiche per ridurre alla pace or l’una or 1’ altra delle potenze belligeranti, giunse al suo termine 1’ anno 1515, nè sotto migliori auspicii presentavasi l’anno nuovo ; che anzi Massimiliano apprestavasi a tornare in Italia. Laonde vede-vansi da per tutto apparecchiamenti di guerra ; la Repubblica, ferma di voler riacquistare tutt’i suoi Stati (3); l’imperatore, raccogliere diete, domandare danaro, assoldare genti, eccitare gli Svizzeri; il re d’Inghilterra, geloso di quello di Francia e della gloria delle armi francesi in Italia ; il papa stesso che non potea nascondere il suo animo contrario ai Francesi, e ne desiderava l’abbassamento. Nella qual condizione di cose la Repubblica volgevasi a chiamar di nuovo Francesco in Italia, prendeva al suo soldo Giano di (1) Secreta XLVI, 23 die. p. 155. (2) A questa convenzione fatta per riprendere Brescia si riferisce la seguente lettera del Provveditore generale Domenico Contarmi, che intercetta, trovasi fra i documenti relativi all’ imperatore Massimiliano nella Mazzettiana a Trento. — Magn. uti fratres hon. Cognossendo quanto sia lamor fraternal che ho cum le M. V. et tutta quella m. Città me par ben convenire farli intendere come in questa hora cum il nome del Spirito Santo habiamo concluso lo apon-tamento di haver la città de Bressa qual serà per gratia de esso Iddio el stabilimento del viver quieto di esse V. M. et quelli nri. cari populi per il che toto corde cum V. M. mi aiegro e a quale mi offerisco. Ex castris ad Brìxiam, VII decerti. 1515, Domìnicus Contar. Prov. gri~lis, (3) Lettera al Borbone che solleciti i soccorsi di Brescia. Lettera Collegio 15 gennaio 1515216.