137 habbino a muover dell’ ordene suo, sotto pena a i sepraco-miti de privazione della sopracomitaria. » Li Magnifici Proveditori, con le galie che li seguitano ordinatamente, non si possino partir da la compagnia del magnifico generai, secondo 1’ ordene dato, se non haveranno special mandato da sua magnificentia e dall’armiragio, per suo nome ; et non comandando cosa alcuna, vadino sempre uniti) ut supra. » Se accaderà, nel nome di Dio, qualche impresa contro l’inimici ; se per il magnifico generai, o per alcun dei magnifici proveditori sarà comandato, per nome del generai, ai sopracomiti, che vadano a investir con la sua galia in alcun luogo, quelli che non obedirano il magnifico generale proveditore, e non investirano, siino apicadi subito per la gola. » Mentre che durasse la bataglia, alcune delle galie et legni nostri armadi, non possino far altro botino, sotto pena della forca. » Se alcun contrafarà et sia accusado, 1’ accusador habbi ’1 botino et sia suo, e ’1 contrafaciente sia punito, ut supra ». Con quest’ ordine attendeva il 12 d’ agosto 1’ armata veneziana il vento favorevole ad investire la nemica, e già coglieva il tempo prospero e veleggiava verso Portolungo, quando a due miglia dalla flotta ottomana cessò improvvisamente il vento, e l’armata veneziana tornò addietro. Aveano i Turchi due navi, una di tremila botti con mille uomini tra giannizzeri e marinai, l’altra di duemila con settecento uomini, benissimo in ordine, due altre navi da settecento botti, quattordici barcotti, tre gaiioni con castelli e ballatoi, novanta galee sottili, novanta fuste, quaranta altri legni ; componevasi la veneziana di cinquanta navi da gabbia, diecisette galie grosse, quarantasei galee Vol. V. 18