311 Campo-Fregoso dei ducili di Genova, assoldava Svizzeri e Italiani, nominava provveditori Paolo Gradenigo in Padova e Luigi Barbaro in Treviso affinchè opportunamente provvedessero alla buona difesa di quelle città. Veniva infatti Massimiliano per la strada di Trento in Italia con numeroso esercito, ed entrato nel territorio bresciano, i generali francesi e veneziani non credendosi abbastanza forti per tenergli testa, si allontanarono di nuovo da Brescia e si accamparono lungo il Mincio per impedirgliene il passaggio ; poi rinunciando anche a quella posizione, passarono l’Oglio e ritiraronsi nel Cremonese, mentre Massimiliano, tentato invano il castello d’ Asola sul fiume Chiese, valorosamente difeso da Francesco Contarini provveditore e da Antonio Martinengo, si volse direttamente a Milano, nel quale i Francesi si affrettarono a chiudersi, lasciando in preda al nemico tutto il paese fra il Po e l’Adige eccetto le città di Cremona a di Crema che sole ancora si sostenevano. In Milano stessa all’avvicinarsi di Massimiliano superbo e minaccioso, tutto era spavento e desolazione. I provveditori veneziani, e specialmente Andrea Gritti, erano quelli che più confortavano i cittadini, ricordando ora 1’ umanità di re Francesco verso di essi, ora il castigo che loro soprastava se avessero di nuovo dato pruova d’infedeltà e di ribellione; recavasi egli stesso ai comandanti dell’esercito pregandoli e scongiurando che ricordevoli della recente vittoria e della gloria acquistata prendessero tale risoluzione quale si conveniva al servizio del re e a quello dei Veneziani, mentre non mancherebbero questi di [fare i necessarii provvedimenti per la salvezza comune. E difatti entravano poco dopo nella città molte compagnie di Svizzeri di Berna e Sion, e il Senato avea scritto (1) al suo ambasciatore presso al (1) 18 marzo 1516, Secreta XLVII, 5.