243 dati negli Stati stessi della Chiesa, finalmente Lucio Malvezzi altro guerriero di fama. E a cercarsi potenti alleati maneggiavano una lega con Inghilterra e Scozia (1) alla quale desideravano aderisse anche il papa (2). Era allora appunto salito sul trono britannico Enrico VIII, al quale Giulio s’ affrettò di maudare la rosa d’oro (3), e il Senato scriveva al suo oratore a Londra, come inutili riescendo le trattative con Massimiliano, sollecitasse più che mai il nuovo re, al quale mandava a congratularsi della sua assunzione, Francesco Cappello, a romper guerra contro Francia (4). Nè lasciavasi di suscitare gli Svizzeri, i quali fattisi orgogliosi degli efficaci soccorsi prestati ai Francesi nelle guerre di Carlo VIII e di Luigi XII, esageravano fuor di modo le loro pretensioni, che furono dal re con isdegno rigettate. Allora il papa, che già erasi guadagnato un Matteo Schiner promosso nel 1500 al vescovado di Sion, e grande nemico dei Francesi, potè col mozzo suo ottenere che gli Svizzeri assumessero la difesa degli Stati della Chiesa. Dacché il papa si era così manifestamente spiegato ai danni dei Francesi, mal sopportava che il duca Alfonso di Ferrara tenesse ancora dalla loro parte, nè potendo apertamente rinfacciargli un’alleanza che pur fondavasi su quella lega di Cambrai da esso papa approvata e sancita, prese motivo di querela dall’aver il duca fatto costruire saline a Comacchio anziché ritirare il sale da Cervia terra pontificia, voleva accrescergli il censo annuo, e chiedeva la restituzione di alcune castella recate da Lucrezia Borgia in dote ad Alfonso. Questi volgevasi allora più che mai a Luigi XII ed ottenevano la protezione. Ordinava dunque il re a Chau-mont d’ Amboise, governatore del Milanese, di entrare nel (1) Ib., 2 marzo 1510. ^2) 15 detto. (3) Rymar, Foede.ra et Conventiones, t. XIII, p. 275. (4) 15 lug. Secreta, 75.