83 Bernardo Contarmi prò veditore degli stradioti, pel re di Francia il cardinale di s. Maio, l’Argenton, il duca d’Orleans, il maresciallo Gies, il presidente Gannay ed altri. Le trattative presentavano fin da principio grandissimi ostacoli, e i Veneziani volevano che prima d’ogni cosa fosse restituita Novara (1), poi che il re dovesse rimettere in arbitri le sue pretensioni su Napoli o contentarsi d’una ricognizione adeguata per parte del re Ferdinando (2). Ma Lodovico mo-stravasi assai più pieghevole e molte conferenze teneva nel campo francese, invano lagnandosene il proveditore (3), il quale benché in massima non fosse contrario alla pace, differiva molto dal duca di Milano nelle condizioni di essa (4). Alfine Lodovico avendo udito d’una levata di Svizzeri e che la guerra poteva ricominciare più feroce che mai, ottenuta la cessione di Novara, segnò la sua pace separata lasciando però luogo ai Veneziani di aderirvi (5), e per la quale stabiliva che fattasi scambievole restituzione dei luoghi occupati, il re conserverebbe in Genova il diritto di farvi costruire sue navi e gli sarebbero restituiti i legni perduti a Rapallo ; il duca darebbe il passo alle sue genti che andassero alla conquista di Napoli e le aiuterebbe di alcuni navigli ; non potessero i Veneziani soccorrere quel regno e facendolo, se Carlo volesse far loro guerra, Lodovico 1’ aiuterebbe ; libererebbonsi i prigioni ecc. (6). Di tale pace giungeva a Venezia la notizia, ma non se ne conoscevano i particolari, il che fu causa di non poca perturbazione (7), (1) Secreta 14 sett., p. 170. (2) 27 settembre, p. 176. (3) Malip. 894. (4) Godefroy hist. de Charles Vili. (5) Comines dice che i Veneziani la rifiutarono. (6) Il trattato leggesi per esteso in 46 articoli in Godefroy hist. du roi Charles Vili, con altri documenti, p. 722. (7) Se.cr. 27 sett. 176. E il 10 nov. Massimiliano diceva al Conta-tarini : « Vi vogliamo dir anche questo del duca di Milano. In questa