135 blica non sarebbe a pretermetter cosa alcuna per la loro salvezza, come raccomandava altresì al Provveditore che nessun danno venisse loro inferito da parte delle sue truppe. Altri provvedimenti si facevano per la difesa della Dalmazia (1). Ma formidabili erano gli apparecchi del Turco. Paj'la-vasi di venti navi grandi, sessantasette galere, in tutto du-gento sessanta vele pronte ad uscire in mare (2), e i principi cristiani invece di collegarsi ad abbattere tanta potenza, erano quelli che l’eccitavano contro la Repubblica (3). Intanto 1’ armata di questa, comandata da Antonio Grimani, arrivava a Modone, il provveditore Malipiero avviavasi alla difesa di Corone, per far danari sospendevansi a tutte le camere e agli offici i pagamenti eccetto gl’ interessi del Monte nuovo e vecchio, gettavasi una imposta da una lira fino a cinquanta ducati a titolo di dono, e da cinquanta fino a trecento come imprestito da restituirsi cominciando dal 1502 ; furono pur tassate le città di terraferma (4). Il re di Francia, ricercato dalla Signoria, metteva e disposizione di lei la sua armata di Provenza diretta a Rodi. La flotta turca usciva infatti il 22 di luglio e dirige-vasi a Napoli di Romania e le sue genti da terra piantavano il campo a quattro giornate da Lepanto in un luogo chiamato Vardari. Il che inteso dal capitano generale Antonio Grimani si levò di Modone e venne a Sapienza ove (lì Secreta alle pag. seguenti. (2) Marin Sanudo, Diarii ; relazione di Andrea Gritti. (3) 4 lug. pag. 10> all’ orator di Francia il Senato manifestava i suoi sospetti che i Turchi fossero eccitati dai comuni nemici ; poi il 24 agosto al re di Spagna scriveva sapersi aver Lodovico Sforza mosso il Turco, e si eccita a provvedere. E Hammer Lib. XX. '4) Padova 10 mille ducati, Vicenza 8 ra., Verona 8 m., Brescia 12 m., Bergamo 4,60<*, Crema 2,000, Salò 500, Asolo 1000, Bas-sano 400, Feltre 600, Cividal BOO, Udine 1000, Ravenna 1000, Treviso 3tXXJ, le quali tutte assai volentieri concorsero. Malipiero.