391 sentavasi di nuovo 1’ ambasciatore al Collegio il 20 gennaio 1524 e parlava nella seguente forma (1). « Serenissimo principe ed eccellentissimi signori ! Molte volte vi ho parlato, come sapete, delle pratiche che secretamente si maneggiano con m. Geronimo Adorno ed altri ambasciatori di Spagna e d’Inghilterra e di quello se ne dice in pubblico e privato e da essi ambasciatori medesimi, delle quali ncn intendeva nè intendo da voi particular alcuno, nè sapeva, come ancora non so io, che vostra sublimità ne abbi avvertito il re cristianissimo. Yi ho ancora ogni giorno richiesto e pregati risponder alle lettere di S. M. scritte sin alli 20 di dicembre, portatevi e lette già sono quindici giorni. E perchè vedo le dette pratiche continuare nè rispondersi alle lettere, mi è parso di novo ricercarvi e pregarvi di voler chiarirmi particolarmente delli detti trat-lati e pratiche che si fanno con li nemici del re siccome merita l’amicizia, alleanza e confederazione che è tra S. M. e questo serenissimo dominio, nè passar più oltre in detti trattati. E quando pur volessino perseverare, il che difficilmente posso credere, ne voglino dar particular avviso a S. M. e insieme risponder a sue lettere di 20 di dicembre e di 2 e 8 del presente espettandone risposta da lei. Appresso a ciò siate certi dell’ animo e mente della Maestà Cristianissima ; e di suo comandamento e in nome suo e seguendo ancor il tenor di sue lettere, delle quali vi ho lasciato copia, di nuovo vi dico e chiarisco che se forse giudicate le cose vostre esser in alcun pericolo non venendo a qualche forma di accordo con suoi nemici (il che però non si vede) vogliate oltre quello che vi ho scritto, secondo vostra sublimità mi disse di nuovo, ancora voi darne a Sua Maestà particular avviso, qual avuto farà l’impresa d’Italia con validissimo esercito per ricuperar lo Stato suo di Miti) Sanuto XXXV, p. 261.