558 Lescu e del Lotrecco che era intanto arrivato e avea respinto le truppe di Girolamo Adorno. Fu uopo decidersi alla ritirata che venne eseguita in buon ordine. Tornarono gli Svizzeri in patria, molti capitani francesi e con essi gran parte delle truppe si ridussero in Francia ; le armi imperiali trionfavano. E già volgendo nell’ animo 1’ acquisto di Genova, il Colonna vi mandava buon polso di truppe, che favorite come al solito dagl’ interni dissidii, sotto il comando di Ferdinando Davalo se ne impadronirono e vi diedero il sacco (1). Antoniotto Adorno vi fu pubblicato doge sotto la signoria suprema di Carlo, che vedevasi con tanta facilità in possesso di una città per le cose marineresche di grande rilevanza, e che toglieva alla Francia la possibilità di soccorrere la Lombardia. Infatti le nuove genti francesi che si disponevano a scendere in Italia ed erano già giunte nell’Astigiano tornarono addietro, e Lescu si ritirava di dei monti. In questo frattempo non erano state intermesse le pratiche e chiedendo la Repubblica che le cose fossero restituite in pristino riavendo quanto prima della guerra possedeva, il gran cancelliore cesareo rispose sorridendo, che S. M. sarebbe assai contenta che la Signoria gli restituisse quello che tenea della Casa d’Austria e dell’impero. Al che l’ambasciatore Gasparo Contarini fece osservare che non volea entrare in disputa quanto a ciò che veramente fossi! dell’ Impero, perchè vi sarebbe molto a dire, e poi in forma di scherzo soggiunse : che chi volesse risalire alla prima origine del possesso, come diceva sua'magnificenza, troverebbe che alla prima origine dell’ imperio i primi imperatori furono occupatori di quello d’altrui (2). Tuttavia a tenore del suo mandato, il Contarini non lasciava di fare ogni (1) Lettera sulla presa di Genova ib. 256. (2) Dispacci G. Contarini, Brusselles 2 aprile 1522.