86 lunghe e dolorosissime traccio nel morbo gallico allora manifestatosi e che fece per molti anni stragi orribili delle popolazioni. Così nulla mancava a desolare l’infelicissima Italia. Segnata da Lodovico la pace, primo pensiero della Repubblica dovette essere naturalmente quello di far ripassare alla sua gente il Ticino ed entrar nel Bergamasco ; e non guari dopo venne il d’ Argenton con nuova missione del re per indurla ad accettare la pace, e astenersi da ogni soccorso al re di Napoli, al che la Repubblica si rifiutò, dicendo dover prima comunicare la cosa ai confederati (1). Abbandonare il re di Napoli sarebbe stato dar opportunità ad una nuova spedizione di Carlo in Italia, laonde dopo lunghe esitanze e consultazioni fu deliberato dichiararsi apertamente in favore di quello e prenderlo in protezione insieme col suo regno ricevendone in pegno alcune città per sicurtà e satisfazione delle spese. Il trattato segnato il 21 gennaio 1496 (2) conteneva che la Signoria manderebbe nel regno per aiuto e soccorso del re settecento uomini d’armi e tremila fanti, sborserebbe ducati quindici mila per una volta sola, obbligando il re di farne restituzione e di compensare le spese derivanti dai presidii dei luoghi che le saranno consegnati a sua cauzione e sicurezza, cioè Brindisi, Otranto e Trani colle loro fortezze e giurisdizioni (3), non che dal mantenimento dell’ armata ; le terre, città, fortezze che venissero dalle genti veneziane tolte ai Francesi sarebbero restituite al re Ferdinando, sotto a’ cui ordini dovranno stare la genti d’arme mandate dalla Signoria ; pagherebbero i sudditi di questa i soliti dazi nel- (1) Secr. 7 nov. 195, 198. (2) Secr. 218, Comm. XVIII, 36. (3) Consegna di Otranto a Pietro Soranzo 25 marzo 1496, Comm. XVII, 182.