6 2 tura , che troppo ahimè ! per tempo incominciò già ad essere trastullo della fortuna; e ben poteva cantare: Sua ventura ha ciascun dal dì che nasce. XVI. Le Botteghe da caffè'. Lettor mio caro, in qualche bella sera di state, quando la luna inargenta de’ queti suoi raggi la Piazzetta cd il Molo, t’è mai incontrato di cedere a’cortesi inviti di que’garbati donzelli, che dietro alle lunghe filiere di sedie ti chiamano a bere la semata, o il sorbetto? T’è mai accaduto d’arrestartij almeno una volta in tua vita, al caffè piccioletto di Fonso a contemplare l’ammirando e vario spettacolo, che quivi ti si schiude dinanzi?E tu forse non avrai allora pensato che in quella calcavi un classico suolo, quasi uno storico monumento, poiché ivi appunto, fra quelle fortunate pareti, il caffè esalò per la prima volta in Venezia l’odoroso suo fumo. Un Arabo è qui venuto nel secolo XVII col bel secreto; in questo luogo piantò la sua industria e la sua officina, che dal suo nome fu appunto detta dell’ Arabo ed all 'Arabo si recavano ad a-