400 te e della Lombardia, la sicurezza politica riposava sul-1’ antico pregiudizio, che 1’ Italia era stata in tutt’ i tempi la tomba dei Francesi. « Vincitore Bonaparte dei Piemontesi e degli Austriaci, continuava, sottomessa 1’ Italia coalizzata, costrette Torino, Roma, Napoli, Parma, Modena alla pace, prepara-vasi a nuove vittorie sull’ Austria. Dalle posizioni del nemico trovavasi costretto ad occupare una parte del territorio veneto, e nel mentre le truppe imperiali vi erano state ricevute come amiche, e si erano impadronite perfino della fortezza di Peschiera, senza che alcuno paresse farvi la menoma attenzione (1), ben altramente erasi veduto succedere quanto ai Francesi. I paesani, gli abitanti stessi delle città fuggivano al loro avvicinarsi, e spargevano l’allarme nelle Comuni vicine, dalla qual condotta irritati i capi ed i soldati trapassarono spesso a domandare con alterezza e a prender perfino per forza ciò che si sarebbe dovuto loro offrire, ma che per altra via sarebbe stato rifiutato. Il generale supremo istruito delle disposizioni del popolo veneziano, avea dovuto supporre che il governo vi partecipasse : un armamento a cui non si era neppur pensato quando gli Austriaci correvano il paese, e che senza dubbio sarebbe stato saviamente decretato or son tre mesi, avea necessariamente aumentato la diffidenza ; il generare avea dovuto supporre fosse preparato contro di lui, cre-devanlo anzi i Veneziani stessi per la maggior parte, e gli Schiavoni chiamati dalla Dalmazia per equipaggiare i bastimenti leggeri destinati alla guardia delle lagune, lo dicevano ripetutamente. Calmavansi in parte gli animi in virtù delle conferenze avute dal ministro col procura-tor Pesaro, quando un nuovo accoglimento di truppe (1) Vedi sopra dimostrata la falsità di quest’ asserzione, pag. 297.