B80 all’ intorno lo spavento, si sonava talvolta a stormo, non per assassinarli, ma per porsi sulle difese, e qualche brutto fatto succedeva. Proseguivano intanto le vittoriose armi francesi irresistibilmente il loro corso. Ricevuti rinforzi, poterono stringere vieppiù il blocco di Mantova. L’ occupazione di Rocca d’ Anfo e di Lodrone alla retroguardia del generale Quosdanovich causò nel generale Wurmser giusti timori che l’intenzione di Bonaparte fosse di marciare rapidamente da colà sopra Trento e impadronirsene. Abbandonata perciò Ala il 18 agosto, dispose le sue genti alla difesa di Trento, e vi si mantenne fino ai 18 ; poi vedendo non succedere alcuna mossa importante del nemico a quella volta, mandò una parte di quelle a Roveredo, altra fece di nuovo avanzare sopra s. Marco, mentre diecimila bravi Tirolesi s’ incaricavano della difesa delle bocche del paese (1). Wurmser con circa trentamila uomini imprendeva quindi a discendere di nuovo per le valli di Sugana e della Brenta alla volta di Bassano, per tentare d’ impadronirsi dei ponti di Legnago sull’ Adige e recarsi al soccorso di Mantova, nel tempo stesso che il generale Davidovich disegnava inquietare i Francesi sull’ alto Adige, e trasportarsi pur anco alle spalle della loro linea di difesa, nel caso che Bonaparte avesse pensato di volgere le sue forze contro la sinistra dell’ esercito austriaco. Era in somma divisamento di questo di costringere i Francesi ad abbandonare le loro posizioni fra 1’ Adige ed il Mincio, e ristabilire, senza correre i rischi di una battaglia, le comunicazioni con Mantova. Ma Bonaparte non tardò ad avvedersi del disegno del generale austriaco, e già il 2 settembre le divisioni (1) Histoire des guerres des Français en Italie I, pag. 172.