147 raffigurato nel Figaro ; quindi la rivolta di questo contro l’aristocrazia, del servo contro il padrone, la confusione dei ceti e delle classi. E intanto il debito pubblico giungeva a tale che il frivolo e prodigo ministro Calonne ornai invano si sforzava, come avea fatto fin allora, di dissimularlo, e impotente a reggere più oltre 1’ enorme peso, correva per ripiego alla convocazione di un’ assemblea di notabili, ossia di privilegiati, dai quali sperava ottenere un sussidio. Cotesta assemblea politica straordinaria, sebbene non fosse che una debole e imperfetta rappresentanza della nazione (non sedendovi che i nobili e il clero, e appena sei o sette municipali, e con solo voto consultivo), bastò tuttavia nella condizione in cui si trovavano le cose a levare le menti a maggiori speranze ; a divenire il soggetto de’ comuni discorsi, della, comune aspettazione ; a dare occasione a manifestazioni politiche, onde rappresentandosi nel teatro il dramma giocoso Teodoro a Venezia, quando quel re avventuriere, perduta la Corsica, sciamava : Cosa farò ? Dove andrò a rifuggirmi ? fu udita una voce gridare : all’ assemblea dei notabili. Le guardie volevano mettere le mani addosso al temerario, l’impedì la regina che là trovavasi, dichiarandolo pazzo (1). La nazione, scriveva il Journal de Paris (primo giornale quotidiano in Francia dal 1777) vedrà con piacere che il suo sovrano si degni di avvicinarsi ad essa, e 1’ espressione spiacque tanto nel pubblico, che fu stimato prudente cosa, subitamente sopprimerla. Giungeva il 22 febbraio 1787, destinato alla convocazione dell’ assemblea. Aprivala lo stesso re, ma nessun grido di plauso accompagnò la sua venuta, nessun segno di approvazione il suo discorso. Dopo di lui prese a par- (1) Dispacci Cappello 22 gennaio 1786/7, Filza 262 all’Archivio.