316 bastò a concitarli, e a far rinnovare i discorsi della notte precedente. Eguali ricerche si fecero per gli altri corpi appostati a Castelnuovo, Peschiera e Campala. Universali sono i danni ed i pesi che soffrono i sudditi per opera degl’ individui della truppa, e ad onta dei ripetuti ordini dei generali, specialmente nel territorio, dove sono obbligati a trasporti per centinaja di miglia co’ loro bovi che spesso sono loro tolti. Minorato in seguito il numero dei soldati nei contorni della città, non perciò sono diminuite, ma anzi si accrescono le somministrazioni che vengono ricercate per il campo e per la formazione di magazzini, ed è forza prestarsi ad ogni ricerca. Duemila paesani in questa riflessibile stagione tolti all’ agricoltura, sono ordinati dai comandanti francesi per fortificare la veneta fortezza di Peschiera. Occupano oggidì i Francesi anche la terra di Garda. Il generale Massena con lettera d’ ufficio in data 9 corrente ricercò al veneto Proveditor generale due mila fucili a titolo d’ imprestanza, spiegando nei modi più decisi di non ammettere riflessi in contrario, e fu fortunata combinazione che si sieno potute soddisfare tali dimando coi fucili [di commercio, a scanso di compromettere i pubblici riguardi (1) ». E mentre così il Senato lamentava a Parigi per le violenze francesi, non meno lamentava a Vienna per le violenze austriache, e dolorosamente riconosceva ma troppo tardi, essere gli Stati veneti divenuti « il teatro di quella guerra dalli cui terribili effetti avea la Repubblica sempre cercato di garantire gl’ innocenti e tranquilli suoi sudditi ». Dopo la invasione fatta dagli Austriaci nel Gremasco, che avea dato poi motivo a quella dei Francesi, scriveva il Senato al suo ambasciatore Grimani a (1) 11 Giugno 1796 Delib. Sen. mil. T. F. Filza 24.