171 Ma 1’ Austria e la Russia erano allora avvolte in una nuova guerra colla Tuchia, e poi insieme colla Prussia affaccendate a dar 1’ ultimo colpo all’ infelice Polonia. La smisurata ambizione di Caterina II, non contenta ai vantaggi ottenuti sulla Porta per la pace di Kainargi nel 1775, avea saputo procacciarsi a forza di raggiri, dal Chan tartaro Scehin Girai, vassallo del Sultano, anche la Crimea, nè volendo il Sultano piegarsi a riconoscere tanta usurpazione, anzi mirando la Russia ornai evidentemente anche all’ acquisto della Bessarabia, la guerra si accese di nuovo tra le due potenze. La czarina seppe trarre dalla sua parte anche l’imperatore Giuseppe II, onde giustamente stupiva il cav. Girolamo Zulian, bailo veneziano a Costantinopoli (1), come l’imperatore avesse potuto condiscendere a siffatta alleanza, la quale per l’ingrandimento della Russia avrebbe potuto minacciare il commercio austriaco del Danubio. La Repubblica, invitata anch’ essa dal ministro austriaco a Venezia, rispondeva il 17 maggio 1788, che nell’ attuai guerra dei due imperi contro la Porta, i riguardi d’amicizia costantemente professati verso le Corti medesime, 1’ avevano determinata di adottare, come conveniente alle proprie circostanze, la neutralità ; che, per questo sistema, ferme rimanendo nella Repubblica le buone disposizioni che verso esse Corti coltivava prima della guerra, da quelle non si sarebbe dipartita, conservando nei proprii Stati un contegno conforme ai su espressi riguardi, e alla necessaria incolumità del commercio ; avere perciò inviato in questo senso severissimi ordini ai suoi comandanti ; laonde, in qualunque emergenza, non potrebbesi di nulla far carico al governo di Venezia, di cui erano del resto ben noti i sentimenti (1) Dispacci del Bailo a Costantinopoli Girolamo Zulian, 18 febbraio 1786/7.