511 devo con libertà cittadina ripetere, che sarà sempre utilissima cosa anche in linea di decoro, che le pubbliche forze siano costantemente attive ad onta che le cose siano in un sistema di tranquillità. Dietro a tali riflessi io credo pure che la Porta sarà costante nella massima di voler mantenere 1’ amicizia di W, EE. essendo anche del di lei interesse di ben vicinare con una Potenza qual è la Repubblica, che per la prossimità de’ suoi Stati con quelli della Porta poltri a esserle di sommo danno nel caso che la Porta fosse di nuovo attaccata dalle armi russe. Quanto il Governo ottomano sia sempre in apprensione di poter dispiacere alla Russia, e quanto egli cerchi di possibilmente consolidare la di lei amicizia, ne fanno chiara prova anche le personali coltivazioni usate a quell’Incaricato d’affari dacché giunse a Corte, ed abbenchè lo stesso Incaricato abbia più volte dichiarato alla Porta la ferma massima della di lui Sovrana di voler manteuere la buona armonia fra i due Imperj, difficilmente la Porta si lusingherà della buona fede di quella Corte dopo le replicato esperienze, eh’ ebbe il Divano dell’ illimitata ambizione di quell’ Imperatrice, che produsse agli Ottomani la perdita di una parte così importante e preziosa de’ suoi dominj, in situazione cosi prossima alla lor capitale, esposta sempre al pericolo di una improvvisa invasione, circo stanze queste che devono necessitare il Divano a tener sempre 1’ oc cliio attento alle future direzioni di tanto potente vicina, e di non dispiacere alla Repubblica per le ragioni di sopra indicate. Compito sino a qui l’articolo politico di questa seconda parte, darò termine alla medesima con alcuni brevi cenni in punto di commercio. Nulla dirò di questo per ciò che riguarda le importazioni e esportazioni di veneti bastimenti per il Mar Bianco, giacché di tale importante ai-gomento parlai con dettaglio a VV. EE. ne’ miei N.i 425, 426, che furono demandati alle mature riflessioni del Magistrato eccellentissimo de’ Savj, ma quello di cui credomi in dovere di far qualche cenno, egli è del commercio del Mar Nero, oggetto questo che diviene vieppiù interessante, e degno di coltivarsi, onde approfittare anche della dubbia situazione in cui attrovansi li negozianti Francesi molti de’ quali hanno dovuto per necessità disseccare o diminuire i loro commerci anche con Costantinopoli da che le cose di quel Regno si attrovano nella nota calamità. Dacché successe la pace tra la Russia e la Porta incominciarono li veneti bastimenti ad approfittare del caravanaggio ne’ porti del Mar Nero con prezzi esorbitanti, come ho di già riferito, mercè la grossa portata di esso a »